Uomo politico spagnolo. Funzionario della Marina reale, prese
parte, in qualità di commissario, alla conquista spagnola di Orano
(1732). Nel 1734, durante la guerra di Successione polacca, partecipò con
Carlo di Borbone, duca di Parma, alla spedizione per la conquista del Regno di
Napoli in qualità di responsabile per la Marina, ottenendo il titolo di
marchese come riconoscimento del suo operato. Dal 1741 al 1743 soggiornò
in Italia come segretario di Stato e Guerra presso l'infante don Filippo, capo
dell'esercito spagnolo. Alla morte di José del Campillo y Cosio (1744)
fece ritorno in patria, succedendo a questi nelle cariche di ministro della
Marina, delle Finanze, della Guerra e delle Indie e facendosi promotore di una
politica ricca di riforme (sviluppo delle vie di comunicazione, tra cui
l'apertura del canale di Castiglia; protezione dell'industria dalla concorrenza
straniera; rafforzamento della Marina; creazione del catasto e di un sistema di
tassazione unica; stipulazione, nel 1753, di un concordato con la Chiesa). A
causa della sua prospettiva di restituire alla Spagna una reale autonomia
politica, affrancandosi dall'opprimente alleanza francese e dal rischio inglese,
cadde vittima di un intrigo di corte provocato dalla diplomazia inglese, in
seguito al quale venne destituito ed esiliato (1754). Rientrato a corte, nel
1766, per i suoi stretti legami con i Gesuiti, venne definitivamente esiliato a
Medina del Campo (Alesanco, Logroño 1702 - Medina del Campo, Valladolid
1781).